giovedì 29 dicembre 2011

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.... ovvero la nuova ricetta trevisana per il bollito perfetto!

Questa è la storia di una testa di branzino così grande, ma così grande da essere sublime
C'era una volta, mica tanto tempo fà, un pensionato che vive in quel di Treviso. Ebbene il nostro eroe un giorno si accorse di un certo prurito a "downtown" che non era causato, come chiunque potrebbe pensare, dalla visione dell'ultimo calendario di Anna Fachi. Era proprio un prurito pruritoso, accompagnato da una bella irritazione in stile "porca vacca ho preso la candida al cesso pubblico".
Orbene a questo punto il nostro eroe, non fidandosi dei farmacisti tutti venduti a big pharma e non essendo al corrente che Ippocrate ha inventato i medici da qualche millenio, decide di affidarsi alla saggezza(?) popolare ed alla tradizione (se qualcuno capisce quale mi faccia un fischio).

La soluzione più ovvia, secondo lui, e migliore è una sola: bollito di cotechino! No, no non si è mangiato un cotechino bolloto... ha proprio messo a bollire il suo di cotechino !
Il risultato è stato strabiliante!!!! L'inffiammazione è completamente sparita... assieme al pene che quegli strani tizi in camiche bianco hanno dovuto amputare per via della necrosi causata dalle ustioni.

A quest'uomo, come a tutti i rincoglioniti superstiziosi come lui, non mi resta che dedicare questo:

Imbecilli si nasce... e loro modestamente lo nacquero.

A natale sono tutti più buoni, sopratutto i preti.
Infatti in quel di Betlemme i preti di varie confessioni cristiane hanno trovato una nuova gioiosa consuetudine per festeggiare la nascita del bambin gesù: riempirsi di manganellate talmente tanto da costringere la polizia palestinese ad intervenire con una bella carica (stile carabinieri vs. black blocks a Roma) per disperdere la folla scalmanata.
All'origine della colluttazione c'è stata, come sempre, l'amministrazione congiunta della Basilica risalente al VI secolo dopo Cristo, la più antica dell'intera Terra Santa. La gestione del luogo sacro è infatti affidata contemporaneamente a tre Chiese: la cattolica romana, la greco-ortodossa e l'apostolica armena. Ognuna ha giurisdizione soltanto su zone ben delimitate del sito, che spesso s'incuneano e s'intersecano tra loro, creando oggettive difficoltà nel rispetto dei 'confini'.Qualsiasi violazione di questi ultimi, volontaria o meno, vera o presunta che sia, è percepita come un sacrilegio e scatena reazioni furibonde: in particolare quando la Basilica è ripulita in vista del Natale ortodosso, che segue di qualche giorno quello cattolico e cade, per chi non segue il calendario gregoriano, il 7 gennaio.
Quindi durante la funzione se per sbaglio ti scappa uno starnuto e sconfini di mezzo centimetro dalla zona armena a quella cattolica il risultato è questo:



Fortuna che questi sono gli stessi soggetti che affermano "senza dio non c'è morale!"... fossero stati atei passavano direttamente ai mitra? A quanto riferiscono le autorità palestinesi la tradizione delle "sante mazzate di natale" dura ormani da parecchi anni e la cosa ironica è che questi pazzi scatenati non finiscono in galera perchè "sono uomini di dio". In pratica i territori palestinesi sono l'unico stato dove l'aggressione con arma improria è legale a patto che tu sia un prete.

La domanda sorge spontanea: sono più svitati i preti facinorosi o polizziotti?
Il consiglio per i civili palestinesi è: dal 20 dicembre al 10 gennaio state lontano da quella chiesa! Di problemi ne avete già abbastanza al confine con Israele per rischiare il collo andando vicino anche a questi imbecilli.